Foro stenopeico
Questa lezione è stata un po' strana ( non che le altre non lo siano state ), secondo voi si potrebbe ricreare un' immagine dentro una scatola di scarpe o una vecchia scatola di biscotti? Beh la risposta è si!
La scatola era totalmente dipinta di nero all'interno, il retro era tagliato e utilizzato come carrello che andava avanti e indietro per mettere a fuoco l'immagine. Sul davanti vi era un foro con una lente, che era l'unico punto dove poteva passare la luce. Sul carrello vi era anche un rettangolo di carta da forno, che proiettava l'immagine in modo speculare e ribaltato.
Ma che cos'è il foro stenopeico?
Il foro stenopeico è un foron sufficientemente piccolo, che si pratica sulla parete di una camera oscura, per vedere proiettata, sulla parete opposta, l'immagine di ciò che esiste, esternamente, di fronte al foro.
Nel nostro caso, con la scatola di biscotti abbiamo ottenuto un'immagine speculare in negativo, i colori nella realtà bianchi sono diventati neri e viceversa.
Siamo usciti nel parcheggio della scuola, un luogo molto luminoso (non è vero, quel giorno il cielo era nuvoloso, e faceva pure freddo), dove abbiamo montato la nostra fantastica "camera fotografica" che in realtà era solo una scatola di biscotti con un foglio fotosensibile all'interno e un piccolo forellino coperto sul retro. Ci siamo messi in posa, aspettando che il prof Manfredini aprisse il foro per far entrare la luce. Siamo rimasti "fermi" per circa 30 secondi e ovviamente non dovevamo muoverci, impresa più difficile di quel che sembra. Trascorso questo tempo il prof ha richiuso il foro e non lo ha riaperto fino a che non ci siamo trovati tutti in camera oscura, al buio. Una volta li, abbiamo posto il foglio fotosensibile ai 4 passaggi
(sviluppo-arresto-fissaggio-lavaggio)
e abbiamo ottenuto un negativo.
Ma non è finita qui!
dal negativo dovevamo ottenere un'immagine fotografica:
Dopo un lungo dibattito fra di noi (non è vero, perchè nessuno di noi sapeva come fare), abbiamo scoperto che bastava mettere il nostro negativo su un altro foglio fotosensibile, esporlo alla luce e ripetere i quattro passaggi. Questo perchè la luce riusciva a trapassare il nostro negativo.
Se nella prima fotografia i giubbini erano bianchi, nella seconda diventavano neri e viceversa, se nella prima erano neri nella seconda fotografia diventavano bianchi, abbiamo un esempio nella nostra "foto di classe" qui sotto
La scatola era totalmente dipinta di nero all'interno, il retro era tagliato e utilizzato come carrello che andava avanti e indietro per mettere a fuoco l'immagine. Sul davanti vi era un foro con una lente, che era l'unico punto dove poteva passare la luce. Sul carrello vi era anche un rettangolo di carta da forno, che proiettava l'immagine in modo speculare e ribaltato.
Ma che cos'è il foro stenopeico?
Il foro stenopeico è un foron sufficientemente piccolo, che si pratica sulla parete di una camera oscura, per vedere proiettata, sulla parete opposta, l'immagine di ciò che esiste, esternamente, di fronte al foro.
Nel nostro caso, con la scatola di biscotti abbiamo ottenuto un'immagine speculare in negativo, i colori nella realtà bianchi sono diventati neri e viceversa.
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"scatola cattura immagine" |
(sviluppo-arresto-fissaggio-lavaggio)
Ma non è finita qui!
dal negativo dovevamo ottenere un'immagine fotografica:
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"POSITIVO" |
Se nella prima fotografia i giubbini erano bianchi, nella seconda diventavano neri e viceversa, se nella prima erano neri nella seconda fotografia diventavano bianchi, abbiamo un esempio nella nostra "foto di classe" qui sotto
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"NEGATIVO" |
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